POST PRODUZIONE

Pensare che il photo-editing sia un’alterazione della fotografia non corretta nei confronti dello spettatore e che altera l’immagine rendendola innaturale è una idea molto diffusa specialmente nei fotografi che provengono dal “rullino”.

In realtà il processo creativo che porta dalla visione di una scena alla riproduzione di una fotografia stampata passa, fin dagli albori della sua invenzione, attraverso una procedura di photo-editing e post-produzione. Basti sapere che le lastre delle fotocamere Dagherrotipo (antesignane della fotocamera a rullino) venivano incise o alterate per cambiare dei dettagli post-scatto.

La stessa fotografia a rullino è sempre stata corretta dagli sviluppatori prima di essere stampata. Infatti era usanza scegliere le diapositive per evitare che la decisione personale dello stampatore incidesse sul risultato finale.

Un altro aspetto importante da considerare è che la semplice scelta della fotocamera o dell’ottica che usiamo influenza il risultato finale della fotografia perché viziata dalle specifiche intrinseche dello strumento stesso. Fotocamere CANON, NIKON e SONY acquisiranno la stessa immagine con colori differenti. Oppure quando decidiamo di usare un filtro ND per allungare i tempi di scatto e magari ottenere l’acqua setosa come velluto operiamo comunque un photo-editing e lo stesso si può dire dell’uso del flash per aggiungere luce quando non vi è.